Il Presidente del comitato dei garanti della FISH scrive alla CEI

A S.E. Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI,

sono Salvatore Nocera, ex Presidente Nazionale del Movimento Apostolico Ciechi e Presidente del comitato dei garanti della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che è membro dell’Osservatorio del Ministero dell’Istruzione per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Mi permetto di sottoporre alla sua attenzione una richiesta per il Cardinale Presidente. Trattasi del paragrafo 1.8 del Protocollo, in oggetto, che la CEI ha sottoscritto col Governo Italiano il 7 Maggio scorso. A seguito della sollecitazione pubblica di S.E. Cardinal Bassetti il Governo ha anticipato la riapertura delle Chiese al pubblico ponendo una serie di condizioni di prevenzione e di sicurezza dei fedeli.

Tra queste si trova anche il paragrafo 1.8 con il quale si invita a favorire la partecipazione dei fedeli con disabilità “in luoghi appositi” per una maggiore attenzione alla loro salute. Alcuni giorni successivi il Governo Italiano ha sottoscritto analoghi protocolli con le altre confessioni religiose, senza però imporre la condizione contenuta nel paragrafo 1.8, probabilmente rendendosi conto che era una misura eccessivamente prudenziale.

Di fatto molti parroci hanno ritenuto di non applicare il paragrafo 1.8 ritenendo che bastassero anche per i fedeli con disabilità le stringenti condizioni di prevenzione e sicurezza fissate per tutti i fedeli.

Di recente la CEI, allentandosi la presa della pandemia, ha chiesto ed ottenuto dal Governo la cancellazione di due condizioni previste dal protocollo relative rispettivamente all’ obbligo per i celebranti le SS. Messe di indossare i guanti e l’obbligo per gli sposi delle mascherine durante la celebrazione della Messa di nozze.

A nome delle organizzazioni di cui sopra mi permetto di sottoporre alla CEI la richiesta di voler chiedere al Governo Italiano la cancellazione del paragrafo 1.8, dal momento che si sono ridotte le preoccupazioni di sicurezza per tutti, che nessun fedele con disabilità che ha frequentato le SS. Messe in qualunque posto delle Chiese ha riportato contagi in conseguenza di ciò e che la previsione del paragrafo 1.8 è stata avvertita da tante famiglie aderenti alle nostre organizzazioni come una forma oggettiva di discriminazione, pur consapevoli che soggettivamente l’intento non fosse quello ma anzi di maggiore attenzione per le persone con disabilità.

Si confida nell’ accoglimento di tale istanza, che sarebbe molto gradito ed apprezzato dalle nostre famiglie e dalle nostre organizzazioni.

Salvatore Nocera

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