Rita Barbuto all’ Assessore Gallo: “…I servizi a favore delle persone con disabilità sono carenti se non assenti”

Il 7 luglio scorso, Rita Barbuto, dirigente della FISH Calabria scrive all’ Assessore alle Politiche Sociali della regione Calabria, per segnalare la mancanza di servizi a favore delle persone con disabilità e la mancata spesa dei fondi già erogati e non spesi per i progetti della Vita indipendente. Ad oggi, 14 luglio, nessuna risposta dalla Cittadella regionale. Riportiamo di seguito quanto denunciato dalla Barbuto.

Egr. Assessore Gallo,
la presente per porre alla Sua attenzione il tema della Vita Indipendente in Calabria che rappresenta, più che mai in questo periodo di crisi sanitaria e socio-economica, uno strumento fondamentale per combattere la discriminazione e la segregazione delle persone con disabilità calabresi.

Nella speranza di un suo intervento risolutore, Le sottopongo due problemi che sono strettamente
intrecciati ed indissolubili: uno personale e uno che riguarda tante persone con disabilità private della possibilità di autodeterminarsi, di vivere in modo indipendente ed autonomo all’interno della propria comunità (art. 19 della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità – ONU 2006 – ratificata dall’ Italia nel 2009 con la Legge n. 18) e non segregate in casa o in strutture socio-sanitarie.

Sono Rita Barbuto, una persona con grave disabilità (distrofia muscolare) calabrese che da molti anni lavora nel terzo settore in particolare nell’ambito della disabilità, sia a livello nazione che internazionale, quale membro, prima come Presidente e poi come Direttore, dell’associazione DPI Italia Onlus, dell’associazione FISH Calabria nella quale sono delegata della Vita Indipendente e componente della Giunta, e della RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo) nella quale svolgo attività in missione di cooperazione allo sviluppo.

Ho potuto svolgere tutte queste attività grazie al servizio di assistenza personale che mi è stata garantita dal progetto “Abitare in Autonomia”, avviato nel 2001 grazie alla Legge 162/98 e gestito dall’Associazione Comunità Progetto Sud.

A seguito della interruzione dei finanziamenti da parte del competente Ministero, la Regione Calabria, con propria D.G.R. n. 360/2003, ha dato prosecuzione al progetto finanziandolo direttamente, visti i buoni risultati ottenuti e il carattere innovativo, al fine di garantire la prosecuzione del servizio di assistenza personale alle persone con disabilità coinvolti.

A fine 2017 non essendoci più i presupposti per il finanziamento diretto del progetto, a seguito del
passaggio delle competenze agli Enti locali, la Regione Calabria invita con lettera i Comuni Capofila (Catanzaro e Soverato) degli Ambiti Territoriali nei quali risiedono gli utenti superstiti del progetto “Abitare in Autonomia” a proseguire con l’erogazione del servizio di assistenza personale per l’anno 2018, attingendo, a tal fine ai fondi erogati per il “Dopo di Noi”, la Non Autosufficienza e del Programma sperimentale “Vita Indipendente”.

Premetto che fino a quel momento nei due Ambiti Territoriali interessati non era stato presentato al Ministero delle Politiche Sociali nessun progetto sperimentale in tema di Vita Indipendente; pertanto nel 2018 il Comune di Soverato quale Capofila dell’Ambito Territoriale, per garantirmi la continuità assistenziale, attinge dai due fondi rimanenti per erogarmi la somma necessaria per il pagamento della mia assistenza personale in forma indiretta.
Il problema è sorto per l’anno 2019. Infatti dal primo gennaio 2019 al 31 maggio 2020 non ho avuto erogata nessuna somma necessaria per sostenere i costi dell’assistenza personale necessaria a garantirmi la continuità assistenziale di cui necessito a causa della mia grave disabilità. Tutto ciò nonostante il Comune di Soverato Capofila dell’Ambito Territoriale, dove risiedo e vivo, abbia presentato un progetto in materia di vita indipendente secondo quanto previsto nelle Linee Guida dell’anno 2017, nonostante lo stesso progetto è stato ammesso al finanziamento (Decreto n. 808/2017), nonostante il Comune di Soverato abbia avuto
accreditato € 40.000,00 come anticipo per avviarlo, nonostante l’avviso pubblico di selezione del maggio del 2019 e la relativa selezione di 5 utenti.
Sono passati 18 mesi (un anno e mezzo di solleciti da parte mia affinché venissero adempiute tutte le procedure burocratiche necessarie all’avvio del progetto esecutivo) e solo a giugno 2020 mi è stata erogata una parte della somma, insufficiente data la gravità della mia disabilità, attribuitami per il pagamento di 12 mesi di assistenza personale.

Preciso che i fondi attribuitemi copriranno i costi a partire dall’ 1 giugno 2020, ma ancora non mi è dato sapere entro quale data devo spenderli (secondo le linee guida del Ministero dei progetti sperimentali i costi devono essere sostenuti dall’ utente entro i 12 meni dalla data d’inizio del progetto) sempre per il solito ritardo burocratico, spero non in mala fede.

La presente per chiedere un Suo diretto intervento presso gli Enti competenti affinché tale questione venga chiarita e risolta al più presto e mi vengano garantiti, anche negli anni futuri, i fondi necessari per la mia assistenza personale secondo i principi alla base della Vita Indipendente e nella logica della continuità assistenziale a persona con disabilità grave.
Stessa cosa mi preme richiedere per Domenico Rocca, l’altra persona affetta da SMA e superstite del Progetto Abitare in Autonomia e residente a Tiriolo, che ha invece ricevuto i fondi per l’assistenza personale, sia nel 2019 che 2020, da Catanzaro Comune Capofila che ha utilizzato come da indirizzo della Regione Calabria.

Il secondo problema che pongo alla sua attenzione, che come già scritto sopra è strettamente intrecciato con il mio personale, è quello dei 15 progetti in materia di vita indipendente finanziati ad altrettanti 15 Ambiti Territoriali calabresi, nello specifico:
– progetto all’ interno delle LINEE GUIDA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI IN MATERIA DI VITA INDIPENDENTE ED INCLUSIONE NELLA SOCIETÀ DELLE PERSONE CON DISABILITÀ, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Anno 2014;
– 7 progetti all’ interno delle LINEE GUIDA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI IN MATERIA DI VITA INDIPENDENTE ED INCLUSIONE NELLA SOCIETÀ DELLE PERSONE CON DISABILITÀ, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Anno 2017, tra i quali quello dell’Ambito Territoriale di Soverato nel quale sono coinvolta personalmente;
– 7 progetti all’interno delle LINEE GUIDA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI IN MATERIA DI VITA INDIPENDENTE ED INCLUSIONE NELLA SOCIETÀ DELLE PERSONE CON DISABILITÀ, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Anno 2018

In Calabria, come ben sa, i servizi a favore delle persone con disabilità sono carenti se non assenti, pertanto spero in un suo intervento presso gli Enti competenti affinché questi 15 progetti siano un’opportunità per realizzare servizi per la Vita Indipendente quali strumenti fondamentali per combattere la “discriminazione fondata sulla disabilità” e cioè ogni forma di distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che abbia lo scopo o l’effetto di pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro campo.

Le chiedo gentilmente di concedermi un appuntamento in modo da potergli illustrare di persona le due questioni oggetto della lettera e di poter individuare le strategie idonee per trovare soluzioni che possano garantire alle persone con disabilità calabresi una vita di qualità come, se non migliore, nelle altre Regioni italiane.